Il Ricordo di Dio

Il frequente Ricordo di Dio

 

Uno dei più sublimi propositi della fede islamica, nonché parte integrante dell’essenza del messaggio trasmesso dai profeti nel corso della storia dell’umanità, è quello di mantenere costante il rapporto tra Iddio Altissimo e le Sue creature. Tale rapporto si configura all’atto pratico con il Ricordo (Azzekr)- che consiste nella menzione del Nome e degli Attributi divini, nella lettura del Sublime Corano, nell’invocazione et similia. Sfoglieremo dunque-in prima istanza- le pagine del Divin Libro al fine di meditare sui versetti che concernono tale atto di culto. Successivamente verranno presentati alcuni detti autentici del profeta Muhammad- che Iddio lo elogi e lo preservi- al fine di illustrare ed interpretare correttamente quanto è stato rivelato nel Sublime Corano a proposito del tema in questione.

Dunque, è possibile scorgere nel Libro di Allah due immagini che si contrappongono fortemente: una che descrive la condizione esistenziale di chi è sempre assiduo nel Ricordo, l’altra di chi ha ceduto al mieloso inganno della vita. La prima avvolta dalla pace e dalla tranquillità d’animo, la seconda dalla preoccupazione e dalla miseria.
La prima è descritta da questo versetto:

الذين آمنوا وتطمئن قلوبهم بذكر الله ألا بذكر الله تطمئن القلوب
«Coloro che credono, che rasserenano i loro cuori al Ricordo di Allah. In verità, i cuori si rasserenano al Ricordo di Allah». [13:28]

La seconda invece è così descritta [1]:

وَمَنْ أَعْرَضَ عَنْ ذِكْرِي فَإِنَّ لَهُ مَعِيشَةً ضَنكًا وَنَحْشُرُهُ يَوْمَ الْقِيَامَةِ أَعْمَى
«Chi si sottrae al Mio Ricordo, avrà davvero vita miserabile e sarà resuscitato cieco nel Giorno della Resurrezione» [20:124]

Degno di riflessione è inoltre la sostanziale differenza che ricorre nel Libro di Iddio Altissimo tra gli ipocriti (munafiqun) e i credenti (mu’minun). A proposito dei primi si legge infatti: [2]

إن المنافقين يخادعون الله وهو خادعهم وإذا قاموا إلى الصلاة قاموا كسالى يراءون الناس ولا يذكرون الله إلا قليلا
«Sì, gli ipocriti credono di ingannare Allah, ma è Lui che li inganna. Quando si levano per l’orazione lo fanno con pigrizia e ostentazione nei confronti della gente, a malapena si ricordano di Allah» [4:142]

Per i secondi invece il richiamo di Iddio è stato il seguente:

يا أيها الذين آمنوا اذكروا الله ذكرا كثيرا
«O voi che credete, ricordate spesso il Nome di Allah» [33:41]

La differenza si pone quindi sia sulla sincerità che sulla quantità del Ricordo, che riempie ogni singolo momento della vita del credente, sia egli in condizione benestante che in difficoltà, sia in malattia che in salute, sia egli in piedi, seduto o coricato su un fianco per riposarsi: [3]

فإذا قضيتم الصلاة فاذكروا الله قياما وقعودا وعلى جنوبكم فإذا اطمأننتم فأقيموا الصلاة إن الصلاة كانت على المؤمنين كتابا موقوتا
«Poi, dopo l’orazione, ricordatevi di Allah, in piedi, seduti o coricati su un fianco. Quando, poi, siete al sicuro eseguite l’orazione [normalmente]. In verità, per il credente, l’orazione è un obbligo in tempi ben determinati»[4:103]

A rafforzare ulteriormente l’importanza di incrementare il più possibile il Ricordo è il seguente versetto, dove l’unica qualità ad essere stata affiancata dall’ordine di abbondare in essa quando la si svolge è proprio il Ricordo:

إن المسلمين والمسلمات والمؤمنين والمؤمنات والقانتين والقانتات والصادقين والصادقات والصابرين والصابرات والخاشعين والخاشعات والمتصدقين والمتصدقات والصائمين والصائمات والحافظين فروجهم والحافظات والذاكرين الله كثيرا والذاكرات أعد الله لهم مغفرة وأجرا عظيما
«In verità i musulmani e le musulmane, i credenti e le credenti, i devoti e le devote, i leali e le leali, i perseveranti e le perseveranti, i timorati e le timorate, quelli che fanno l’elemosina e quelle che fanno l’elemosina, i digiunatori e le digiunatrici, i casti e le caste, quelli che spesso ricordano Allah e quelle che spesso ricordano Allah, sono coloro per i quali Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa»

Inoltre la ragione più profonda che risiede dietro l’ordine divino di svolgere la preghiera (as-salat) è quello di ricordare Allah [4] :

إنني أنا الله لا إله إلا أنا فاعبدني وأقم الصلاة لذكري
«In verità, Io sono Allah: non c’è dio all’infuori di Me. AdoraMi ed esegui l’orazione per ricordarti di Me.»

La vita del profeta Muhammad- che Iddio lo elogi e lo preservi- era intrisa del Ricordo di Allah. Egli infatti disse [5] : “Dire: Sia Gloria ad Allah (SobhaAllah), La lode sia ad Allah (Alhamdulellah), Non vi è altro Dio al di fuori di Allah (la ilaha illa Allah), Allah è grande (Allahu akbar), è più amato da me di tutto ciò su cui sorge il sole”. E da Abu Malik Al-Ash’arì- Iddio sia soddisfatto di lui- dall’inviato di Dio che disse [6] : “L’essere puro è metà della fede; la lode di Dio riempie il piatto della bilancia; le formule “Sia esaltato Dio” e “Sia lode a Dio” riempiono lo spazio tra i cieli e la terra. La salat è una luce e l’elemosina una prova evidente; la pazienza una luce splendente; il Corano è una prova per te, oppure contro di te; ogni individuo si presenta al mattino a commerciare la propria anima, arricchendola o mandandola in rovina”.
Inoltre Abu Hurayra- che Iddio sia soddisfatto di lui- disse: ho sentito l’inviato di Allah dire [7]: “Per Dio, io chiedo perdono a Dio e torno pentito a Lui più di settanta volte al giorno”.

Tutto ciò richiede impegno da parte nostra, ma il credente non deve mai cessare di invocare il sostegno e l’aiuto ad Allah affinché lo supporti nelle pratiche religiose. Infatti il profeta Muhammad- che Iddio lo elogi e lo preservi-era solito recitare questa invocazione (doa’): “O Signore, aiutami a ricordarTI, a ringraziarTI, e ad adorarTI nel miglior modo possibile”.

Che Allah renda tutta la nostra vita intrisa del Suo Ricordo, e perdoni le nostre mancanze e la pochezza del nostro operato. Amin

Bibliografia

[1]: L’interpretazione avanzata da alcuni esegeti è che la vita miserabile [ma’ishatan danka] rappresenta un castigo anticipato nella vita terrena, che si traduce in continua ansia e preoccupazione, come spiegato in “tafsiir assa’dy”, pagina 515.
[2]: Quello che caratterizza gli ipocriti, oltre l’ostentazione delle pratiche religiose, è la pochezza del Ricordo di Dio. Interpretazione reperibile in “Attahrir wal tanwiir” di Ebn ‘ashur, pagina 239.
[3]: Il ricordo di Dio va svolto in tutte le situazioni della vita quotidiana, come spiegato in “tafsiir Ebn Kathir”.
[4]: L’orazione rituale che si svolge cinque volte al giorno tiene vivo e costante il ricordo di Dio. In merito alla parole “esegui l’orazione per ricordarti di Me” sono state avanzate due interpretazioni. la prima è quella assunta nell’articolo. Entrambe sono riportate in “tafsiir Ebn Kathir”, pagina 277.
[5]: Detto profetico presente in “Sahih Muslim”, numero 2695.
[6]: Detto profetico presente in “Sahih Muslim” (kitab attaharah), numero 223.
[7]: Detto profetico presente in “Sahih Al-bukhary”, numero 5948.