Introduzione alla zakat

L’elemosina legale (Az-Zakat) è il terzo pilastro dell’islam. Allah – esaltato sia-Egli – ne ha istituito l’obbligo nel suo libro dicendo:

“خُذْ مِنْ أَمْوَالِهِمْ صَدَقَةً تُطَهِّرُهُمْ وَتُزَكِّيهِمْ بِهَا”

“Preleva sui loro beni un’elemosina, tramite la quale, li purifichi e li mondi e prega per loro. “

[ Sura 9 – V. 103 ]

“O voi che credete, elargite le cose migliori che vi siete guadagnati e di ciò che Noi abbiamo fatto spuntare per voi dalla terra.”

[ Sura 2 – V. 267 ]

“وَأَقِيمُوا الصَّلَاةَ وَآتُوا الزَّكَاةَ”

“Assolvete l’orazione e pagate la decima.”

[ Sura 2 – V. 110 ]

Il Profeta – che la pace ed il saluto siano su lui – ha detto :

L’islam è basato su cinque fondamenti:

L’attestazione che non vi è dio all’infuori di Allah e che Muhammad è il suo servo ed il suo messaggero. Il compimento della preghiera. L’assoluzione dell’elemosina legale. Il digiuno del mese di Ramadan. Il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella sua vita per quello che ne ha i mezzi.

Ogni musulmano la cui condizione finanziaria è sopra un certo minimo precisato, deve pagare annualmente dalle sue risorse, ad 8 categorie che Allah ha designato come segue:

“Le elemosine sono per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierle, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante. Decreto di Allah! Allah è saggio, sapiente.” [ Sura 9 – V. 60 ]

Il povero è colui che non riesce a trovare nulla per supportare i suoi bisogni e quelli della sua famiglia di, cibo, vestiti e riparo, anche se si ha una quantità di beni imponibile. Il bisognoso può essere più o meno ricco rispetto al povero. Entrambi sono considerati in condizione di parità e si applica la stessa regola per loro. Ma Il Profeta in un hadith, ha definito il bisognoso come segue :

“Il bisognoso non è quello che va da una persona all’altra, congedato da un boccone o due, per una o due datteri, ma il bisognoso è quello che non ha niente da spendere e di cui non si sospetta la privazione per venirgli in aiuto e che non si presenta per chiedere l’elemosina”  [  Hadith riportato da Al-Bukhari]

La zakat è valida soltanto se accompagnata dall’intenzione di farla. Se ne è sprovvista, non ha più valore di Zakat.
La sincerità è la condizione per l’approvazione di qualsiasi devozione.
Allah (Subhanah) dice:

“eppure non ricevettero altro comando che adorare Allah, tributandoGli un culto esclusivo e sincero,  eseguire l’orazione e  versare la decima. Questa è la Religione della verità. ” [ Sura 98 – V. 5 ]

Il denaro che versiamo a titolo di zakat non è qualche cosa di cui Allah ha bisogno o che riceve. È al di sopra di ogni bisogno o desiderio.  Ci promette, nella Sua grazia infinita, delle ricompense innumerevoli se aiutiamo i nostri simili.
Ma mette una condizione fondamentale:  quando versiamo la zakat al nome di Allah noi non dobbiamo aspettare né esigere un profitto terrestre dai beneficiari né provare a stabilirci una reputazione di filantropo.
La zakat è anche fondamentale per l’Islam al pari di altre forme di ibadat: Salat (preghiera) e Sawm (digiuno). La sua importanza risiede nel fatto che essa favorisce in noi le qualità di sacrificio e ci sbarazza dall’egoismo. L’islam accoglie nel suo seno solo quelli che sono pronti, nella via di Allah, a distribuire una parte dei loro beni duramente guadagnati, volontariamente e senza nessuna speranza di profitto temporale o personale.
L’islam non ha nulla a che fare con gli avari.  Un vero musulmano, quando la chiamata verrà, sacrificherà tutti i suoi beni secondo il desiderio di Allah, perché la zakat l’ha già portato a questo.  La società musulmana ha molto da guadagnare dall’istituzione della zakat.  Questo è il dovere più rigoroso di ogni musulmano fortunato, di venire in aiuto ai suoi simili, poveri o in una situazione meno avvantaggiata. La sua ricchezza non deve essere utilizzata unicamente per la sua comodità ed il suo lusso personale; mentre altri hanno un titolo sui suoi beni:  le vedove e gli orfani della nazione, i poveri e gli invalidi;  quelli che hanno delle capacità ma mancano dei mezzi per cercare un impiego utile, quelli che hanno le capacità ma non del denaro per acquisire l’educazione e diventare così dei membri attivi nella comunità.
Quello che non riconosce un diritto sui suoi beni a tali persone della sua Comunità è realmente crudele. Perché non ci può essere crudeltà più grande che riempire le proprie casseforti, mentre migliaia di esseri muoiono di fame o soffrono per la disoccupazione. L’islam è il nemico giurato di tale forma d’egoismo e di avidità. I miscredenti, privi di ogni sentimento di amore universale, sanno solamente conservare il loro denaro, e per farlo fruttare lo prestano con interessi. Gli insegnamenti dell’islam sono l’esatta antitesi di questo atteggiamento.