La festa del sacrificio (aid al-adha)

Fiqh della festa del Sacrificio:

Nell’islam, esistono due feste: la festa della fine del mese di ramadan, e la festa del sacrificio.

È vietato al musulmano digiunare il giorno della festa della fine del mese di ramadan.

È vietato al musulmano digiunare il giorno della festa del sacrificio e i due giorni che seguono il giorno della festa del sacrificio. È odioso (makruh) digiunare il terzo giorno dopo la festa del sacrificio.

La festa del sacrificio ha luogo il decimo giorno del mese incoronato Dhul-hijja (ultimo mese del calendario lunare musulmano).

Il sacrificio di una bestia (un montone o un caprino o un bovino o un cammello) questo giorno (o durante i due giorni che seguono) (1) è una sunna profetica sostenuta per quelli che hanno i mezzi per comperare la bestia (che non hanno bisogno del denaro della bestia per una cosa necessaria nell’anno).
Per questa bestia da sacrificare detta Ud-hiyya si preferiscono gli  ovini. Si preferisce sempre il maschio alla femmina e la bestia più in carne che gli altri.
Non ci deve indebitarsi per comperarlo (2).

Nella scuola malikita, non ci può associarsi (versare i contributi) con altri nel proprio prezzo (essa non sarà valida in questo caso), ma la persona può associare altri nel merito del sacrificio prima di sacrificarlo a condizione che quest’altri siano parenti (come il fratello, il figlio, il cugino, il coniuge.) E che siano a suo carico (che questo carico sia obbligatorio come il padre o il figlio povero, o non obbligatorio come il fratello o il cugino) E che abitano con lui sotto lo stesso tetto (la stessa casa). Se queste tre condizioni sono soddisfatte: le persone associate nel merito del sacrificio saranno esonerate dal sacrificio.

“في المنتقي للباجي وهومالكي
يجوز للإنسان أن يضحي عن نفسه وعن أهل بيته بالشاة الواحدة يعني بأهل بيته أهل نفقته قليلا كانوا أو كثيرا والأصل في ذلك حديث أبي أيوب كنا نضحي بالشاة الواحدة يذبحها الرجل عنه وعن أهل بيته زاد ابن المواز عن مالك وولديه الفقيرين قال ابن حبيب: وله أن يدخل في أضحيته من بلغ من ولده وإن كان غنيا إذا كان في نفقته وبيته وكذلك من ضم إلى نفقته من أخ أو ابن أخ قريب فأباح ذلك بثلاثة أسباب: أحدها: الإنفاق عليه والثاني المساكنة له والثالث القرابة ”

La mattina della festa del sacrificio, il musulmano fa il Ghusl (che è sunna) e mette i suoi nuovi vestiti quindi parte per compiere una preghiera di due Rak’at (che è una sunna sostenuta) alla moschea dietro l’Imam (chiamata: preghiera dell’Aid), ascolta la predica dell’Imam, quindi dopo che l’Imam sacrifica (sgozza, immola) la bestia (montone o altro), il musulmano sgozza la sua bestia (dopo aver pronunciato il nome di Dio):
L’immolazione deve avere luogo dunque dopo la preghiera della festa. Secondo un hadith, il profeta – pace e benedizioni su lui – ha detto: “Quello che immola prima della preghiera della festa, non avrà fatto che abbattere un animale per essere consumato, ma quello che immoli dopo questa preghiera avrà offerto un sacrificio rituale.” (3)

روى عن البراء أن رسول الله صلى الله عليه وسلم قال: “من صلى صلاتنا، ونسك نسكنا، فقد أصاب النسك، ومن ذبح قبل أن يصلي فليعد مكانها أخرى”، وفي رواية أخرى: “إن أول نسكنا في يومنا هذا الصلاة ثم الذبح، فمن ذبح قبل الصلاة فتلك شاة لحم قدمها لأهله، ليس من النسك في شيء”

Ci sono dei luoghi speciali per sgozzare le bestie, ed occorre dunque rispettare le leggi del paese e non sgozzare la sua bestia che in questi luoghi.

Si consumerà da una parte la carne della bestia ed è preferibile (mandub) anche di darne in elemosina ai poveri ed ai bisognosi musulmani e di offrirne, in regalo, agli amici e vicini.[4] Dio dice nel Corano: “Le loro carni e il loro sangue non giungono ad Allah, vi giunge invece il vostro timor [di Lui]. Così ve le ha assoggettate, affinché proclamiate la grandezza di Allah Che vi ha guidato. Danne la lieta novella a coloro che operano il bene.” [5]

È raccomandato durante questo giorno di festa ed i due giorni che lo seguono di moltiplicare le invocazioni:  tra l’altro dire Allahu akbar (3 volte dopo la fine di ogni preghiera durante i tre giorni) ed invocare la gloria e la lode del Signore…Così è meritorio il Takbîr, (3 Allahu Akbar) dopo la fine di ogni preghiera obbligatoria durante i quattro giorni della festa:  il decimo, (a partire dallo Zuhr) l’undicesimo, il dodicesimo e dopo il Subh del tredicesimo dell’ultimo mese del hegira: a sapere che i primi dieci giorni del mese consacrato di Dhul-Hijja sono benedetti ed occorre fare durante questi giorni più atti meritori e invocazioni.
È raccomandato anche mostrare i segni della gioia e della felicità e di dividerli con la famiglia, i vicini…  Le visite reciproche per aumentare l’amore e consolidare i legami, sono molto raccomandate durante questa festa….

Tra le buone creanze prima di andare alla preghiera della festa, Al-Fitr ed al-adha):

  • Fare un Ghusl (lavaggio) (che è Mandub).
  • È mandub mettersi dei nuovi abiti, profumarsi (tranne per le donne quando escono)…
  • È mandub per il Fitr mangiare prima di partire alla preghiera, un dattero o 3 datteri…) e per la festa del sacrificio è Mandub mangiare dopo la preghiera.
  • È mandub invocare abbondantemente Dio con la formula “Allahu Akbar” fino alla preghiera o fino all’arrivo dell’imam. Molti fedeli utilizzano anche le formule: “Allahu Akbar, Allahu Akbar, Allahu Akbar, wa subhana Allahi wa al-hamdu lillahi wa la hawla wa la quwwata illa bi llah;  la ila ha Illa Allah.”
  • È mandub prendere una strada di ritorno differente da quella presa per arrivare a questa preghiera.
  • È mandub sorridere e mostrare la gioia a tutti i credenti che si incontra.
  • È mandub fare elemosine volontarie, secondo la possibilità.

Per il Fitr: dare zakat al-Fitr prima della preghiera della festa.

Note:

(1) occorre farlo dopo che l’Imam ha sgozzato la sua bestia. Occorre pronunciare il nome di dio (Bismillah, Allahu Akbar) prima di sgozzare la bestia. Il tempo del sacrificio comincia così dopo il sacrificio dell’Imam il 10 e si conclude al tramonto del 12. Per i malikiti fra le condizioni di validità del sacrificio è che deve essere fatto in giorno e per niente la notte; ed è il musulmano che deve sgozzare esclusivamente (se il musulmano fa sgozzare il suo sacrificio da un cristiano ad esempio, il suo sacrificio non è valido per l’Aid benché sia mangiabile). Al-Fiqh `ala al-madhahib al-arbaa tome pagine 647 et 648.

(2) ci sono alcune persone che prendono anche micro-crediti con tassi d’interessi per comperarsi la bestia: questo è vietato e costituisce un peccato. Dio vuole la facilità per noi… il sacrificio della bestia si fa per la faccia di dio e non per ostentazione…

(3) Hadith riportato da Al-Bukhari nel suo Sahih, n° 902.

(4) Abu Sa`id riportò che Qatadah Ibn An-Nu’man lo informò che il profeta – pace e benedizioni su lui – si alzò (un giorno) e dice: “Vi avevo proibito di mangiare la carne del sacrificio oltre a tre giorni. Vi autorizzo ormai; mangiatene come vi pare. Ma non vendete la carne del sacrificio (hady ed udhiyah inclusi). Mangiate, date in elemosina, approfittate delle loro pelli ma non le vendete. E se vi offrono qualcosa, mangiate come vi piace.” (Riportato da Ahmad). Il messaggero aveva proibito ai suoi compagni di fare riserve di carne, ed aveva dettato loro di dare una parte ai bisognosi che si rendevano espressamente a Medina durante l’Aid per ricevere questo obolo. Quindi, permise loro di mangiarne e metterne di lato per i loro bambini. Numerosi hadith, la cui autenticità è all’unanimità riconosciuta, noi sono giunti sull’argomento (vedere: Nayl Al-Awtar volume 5, pagina 134). Invece, non si venderà nulla della bestia sacrificata né pelle né altra. (La Risala d’Ibn abi Zayd Al-qirawani, capitolo 29)

(5) Sura 22, versetto: 37.