Le persecuzioni (parte 2)

La Delegazione di Quraysh da abu Talib

Essendo sotto la protezione di suo zio paterno Abu Talib, nessuno osava commettere bassezze contro il Messaggero di Allah, eccetto gli stupidi e delle persone più ignobili. Abu Talib faceva parte delle grandi personalità della Mecca. Molto rispettato, era difficile che qualcuno avesse il coraggio di attaccare i suoi protetti o di impossessarsi dei loro beni.

Questa situazione preoccupò i Qurayshiti che ebbero bisogno di una riflessione profonda propria a portarli fuori dal vicolo cieco senza condurrli all’irreparabile. Su questa base, scelsero la via del negoziato con Abu Talib. Diedero prova di saggezza e di applicazione, ma si notava in filigrana, uno stile di minaccia e di sfida che mira a portarlo ad ubbidire ai loro ordini. A questo proposito, Ibn Ishaq racconta che gli uomini tra i nobili di Quraysh andarono a vedere Abu Talib e gli dissero :

” Oh Abu Talib! Tuo nipote ha insultato i nostri dei, denigrato la nostra religione, ha trattato di insensati i nostri scienziati e ha considerato i nostri antenati come gli smarriti. O l’allontani da noi [nel senso che non c’offende più]; O ce lo lasci, perché sei come noi nel nostro disaccordo con lui, ed allora ti sbarazzeremo di lui.”

Abu Talib rispose loro con benevolenza e saggezza dopo di che se ne andarono.

Il Profeta proseguì la sua missione, proclamando l’islam e chiamando le persone ad aderire. I Qurayshiti perdevano pazienza vedendolo continuare il suo lavoro di predicazione. Si intrattenevano spesso a proposito del Messaggero di Allah si lamentavano contro lui, questo li spinse a tornare di nuovo da Abu Talib…

I Qurayshiti menacciano Abu Talib

Venuti per la seconda volta da Abu Talib, i Qurayshiti indurirono più di quanto non avessero fatto già il tono. Gli dissero :

” Oh Abu Talib! Non c’è dubbio che rispettiamo la tua età, la tua nobiltà e la dignità del tuo rango. Ti avevamo chiesto di allontanare, di trattenere tuo nipote, ma non l’hai fatto. Ora, non sopportiamo più di vederlo insultare i nostri avi, trattare di stupidi i nostri scienziati e criticare le nostre divinità. L’allontani da noi, o lo combattiamo, finché perissi uno dei due campi.”

Poi se ne andarono, ma Abu Talib fu depresso profondamente a causa di tagliare col suo popolo e di trascinare su lui la loro animosità;  ma non poteva rallegrarsi neanche di consegnarloro suo nipote.

Abu Talib fece venire allora il Profeta e gli dice:” Oh mio nipote! Il tuo popolo è venuto a vedermi e mi ha detto questo e quello. Risparmiami e risparmia te stesso. E non incaricarmi di ciò che non saprei sopportare.”

Il Messaggero di Allah pensò che suo zio aveva cambiato parere e che andava a smettere di soccorrerlo. Rispose dicendo:

” Oh mio zio! Giuro per Allah che anche se mettevano il sole nella mia mano destra e la
Con queste parole è scoppiato a piangere e si alzò.

Quando il Profeta aveva voltato le spalle per andarsene, Abu Talib lo chiamò e gli disse: “Vai, mio ​​nipote. Fai quello che ti piace. Giuro su Allah di non consegnarti mai ai tuoi nemici.”