Raddoppiare gli sforzi negli ultimi 10 giorni

Aisha ha detto:

“Quando gli ultimi dieci giorni (di ramadan) arrivavano, il profeta passava la sua notte nell’adorazione, svegliava la sua famiglia (la notte), raddoppiava gli sforzi e stringeva il suo Izar (pareo).” (Al-Bukhari (4/269) e Muslim (1174))

Questo hadith è la prova che gli ultimi dieci giorni di ramadan hanno una virtù speciale più di qualsiasi altro (giorno), nella quale si deve aumentare nell’obbedienza e gli atti d’adorazione, come la preghiera, il dhikr (richiamo) e la recita del Corano.

Aisha ha descritto il nostro profeta e modello, Muhammad, con quattro attributi:

“Passava la sua notte nell’adorazione”, cioè che non dormiva. Così, restava destato nell’adorazione ed animava il suo cuore passando la notte a non dormire. Poiché il sonno è il fratello della morte. Il senso “passava la sua notte” è che la passava nel qiyam (la preghiera di notte) e negli atti di adorazione per Allah, il signore dei mondi. Dobbiamo ricordarci che gli ultimi dieci giorni di ramadan sono fissati e contati.

Quanto a ciò che è stato riportato che riguarda il divieto di passare la notte intera nella preghiera, che è stato citato nel hadith di Abdullah Ibn ‘Amr, ciò riguarda quello che lo fa ogni notte dell’anno.

“Svegliava la sua famiglia”, cioè sue mogli pure, le madri dei credenti, perché possano approfittare di questo bene, del dhikr e degli atti d’adorazione durante questi tempi benedetti.

“Intensificava gli sforzi”, cioè che perseverava e lottava nell’adorazione, aggiungendo di più ai suoi atti che aveva fatto i primi venti giorni (di ramadan). Faceva ciò perché la notte di Al-Qadr arriva durante uno di questi (dieci ultimi) giorni.

“Stringeva il suo Izar (pareo)” cioè che si applicava e lottava intensamente nell’adorazione. È anche detto che ciò significa che si ritirava dalle donne. Ciò sembra essere più corretto poiché tende verso ciò che è stato citato precedentemente e verso il hadith di Anas: “Piegava il suo letto e si ritirava dalle donne (cioè sue mogli).” (Vedere Lata’if-ul-Ma’Arif: pg. 219]

Inoltre, il profeta osservava Al-‘Itikaf gli ultimi dieci giorni di ramadan e la persona che è in stato di Itikaf non può avere relazioni (sessuali) con sue mogli.

Così, oh fratello musulmano, fai uno sforzo di caratterizzarti con quest’attributi. E mantiene la preghiera che fai nelle profondità della notte (tahajjud) con l’imam oltre alla preghiera di tarawih (che si prega nelle prime parti della notte), perché il tuo sforzo quest’ultimi dieci giorni vada più lontano dei venti primi. E perché possa raggiungere l’attributo di “passare le sue notti nell’adorazione” pregando.

E devi essere paziente nella tua obbedienza a Allah, infatti, la preghiera (di notte) tahajjud è difficile, ma la sua ricompensa è grande. Da parte di Allah, è una grande occasione nella vita ed una cosa di cui occorre approfittare, per quello a che Allah lo accorda. E la persona non sa se, forse, incontrerà una delle numerose ricompense di Allah durante la preghiera di notte, che sarà un aiuto per lui in questo mondo e nell’aldilà.

I pii predecessori di questa Umma si applicavano a prolungare la preghiera la notte. As-Sa’ib Ibn Yazid ha detto: “‘Umar Ibn Al-Khattab ha ordinato a Ubay ibn Ka’b e Tamim Ad-Dari di dirigere la gente nella preghiera con undici raka’at. Il lettore recitava cento versetti, al punto che dovevamo sostenerci su pezzi di legno a causa della lunga posizione (in piedi). E non ci fermavamo fino all’approccio del Fajr.” (Vedere Lata’if-ul-Ma’Arif: pg. 219]

‘Abdullah Ibn Abi Bakr ha riportato: “Ho sentito mio padre (cioè Abu Bakr) dire: “Durante ramadan, finivamo (la preghiera di notte) tardi e premevamo i domestici per presentare il cibo, del suhur, per paura che il Fajr non venga. ” (Anche nel Muwatta dell’imam Malik: volumi. 1, pg. 156)

Ci sono due lotte del cuore alle quali il credente fa faccia durante ramadan: la lotta tra il giorno con il digiuno e la lotta la notte con il qiyam (preghiera di notte). Così, chiunque combina questi due e riempie i loro diritti, allora è fra i pazienti – coloro dei quali Allah ha detto:

“Di’: “O Miei servi che credete, temete il vostro Signore!”. Coloro che in questa vita fanno il bene, [avranno] un bene. Vasta è la terra di Allah. Coloro che sono perseveranti riceveranno la loro incalcolabile ricompensa.”
[surat Az-Zumar: 10)

Questi dieci giorni sono l’ultima parte del mese e le azioni di una persona non valgono che per la loro fine. E forse, incontrerà la notte di Al-Qadr, in piedi nella preghiera per Allah ed avrà così tutti i suoi peccati scorsi perdonati.

Ed occorre incitare, animare e persuadere la sua famiglia a compiere gli atti d’adorazione, particolarmente in questi grandi momenti che trascura soltanto quello che è stato privato.

Ciò che è più incredibile è che mentre la gente compie la preghiera e fa il tahajjud, alcuni passano il loro tempo in seduti vietate ed atti colpevoli. È infatti la perdita più grande. Chiediamo a Allah la sua protezione.

Dunque, impegnarsi tra quest’ultimi giorni significa entrare nel profitto degli atti pii in ciò che resta del mese. Fra le cose infelici è vedere che alcune persone eccellente nelle azioni pie, come la preghiera e la recita del Corano, tra la prima parte del mese, ma allora i segni della stanchezza e l’affaticamento appaiono su loro, particolarmente quando gli ultimi dieci giorni di ramadan arrivano. E questo nonostante il fatto che quest’ultimi dieci giorni possiedono una posizione più grande dei primi. Così, occorre perseverare nello sforzo e la lotta ed aumentare la sua adorazione quando la fine del mese arriva. E dobbiamo tenere in mente che le azioni di una persona non valgono che per la loro fine.

Ahadith As-Siyam: Ahkam wa Adab Shaykh Abdullah Ibn Salih Al-Fawzan