Motivo della denominazione "Islàm"

1. Quasi tutte le religioni del mondo prendono il nome da quello del loro fondatore o da quello del popolo in cui esse hanno avuto origine. Per esempio, il cristianesimo è così denominato dal nome di colui che lo ha predicato, il Cristo; il buddismo, da Budda, il suo fondatore; lo zoroastrismo da Zoroastro; il giudaismo, la religione degli Ebrei, dal nome della tribù di Giuda. E così via.Con l’Islàm è tutta un’altra cosa: esso ha la particolarità, unica nel suo genere, di non essere associato a nessun uomo né a un popolo in particolare. La parola Islàm non implica relazioni di questo tipo, perché Islàm non appartiene, in particolare, né a persona, né a paese, né a popolo determinati. Esso non è il prodotto di uno spirito umano, né si limita ad una comunità particolare. L’Islàm è una religione universale che ha per fine quello di suscitare e di coltivare nell’uomo la qualità e l’atteggiamento dell’Islàm.

2. L’Islàm è, in effetti, un attributo. Colui che lo possiede è musulmano, quale che sia la razza, la comunità, il paese o il clan cui egli appartiene. Secondo il Corano, il Libro Sacro rivelato al profeta Muhàmmad (pbsl), l’Islàm è esistito in tutti i tempi, ed in mezzo a tutti i popoli sono vissuti uomini buoni e virtuosi che hanno posseduto questo attributo; essi erano e sono dei buoni musulmani.

3. Questi rilievi conducono, naturalmente, a porre questa domanda: che cosa significa la parola “Islàm”? Che cosa è un musulmano?