Ramadan: un digiuno di carità e armonia

Il mese di Ramadan è anche dedicato alle elemosine, astenersi dal cibo avvicina allo stato in cui vivono i più poveri, gli affamati, il credente ha così l’occasione di comprendere la condizione dei miseri ed essere solidale con loro. Per i più devoti il pasto più adatto per rompere la giornata di digiuno deve essere uguale a quello consumato dalla persona più povera della comunità. Secondo la medicina tradizionale islamica il digiuno è considerato il metodo di cura più semplice e forse più efficace. Digiunando si dà modo al nostro organismo di espellere le tossine accumulate in un anno, fortificando e disciplinando anche il carattere. Fin dal medioevo molti trattati di medicina consigliano di astenersi dai cibi per guarire malattie fisiche e psichiche.

Forse, però, il significato principale del Ramadan è quello di vivere in armonia con la comunità. Le guerre devono essere sospese (eccetto in caso di difesa da un attacco) e le persone si devono sforzare di risolvere le loro controversie in modo pacifico. Si narra che il Profeta Muhammad abbia detto: “O uomini, se durante questo mese qualcuno terrà a freno la sua collera, sarà in grado di camminare speditamente il Giorno in cui i piedi altrui tremeranno”.