Casi particolari dell’entrata nell’islam

Alcune questioni possono porsi nell’occasione dell’entrata in islam e questo può anche sollevare alcuni problemi o imporre una modifica o una regolarizzazione del modo di vita.
Esamineremo alcuni casi particolari che si presentano abbastanza spesso.

L’entrata nell’lslam dei bambini

Quando degli adulti entrano nell’Islam e hanno dei bambini in bassa età, questi bambini sono considerati naturalmente “musulmani”  senza che sia necessario farloro compiere un atto particolare.

Se questi bambini hanno raggiunto l’età della ragione, i genitori dovranno portarli a comprendere il loro attaccamento verso Allah ed il loro avanzamento verso Lui.  È bene che i bambini di questa età pronunciano la shahada in seguito ai loro genitori.

È di solito verso l’età di 7 anni che i giovani musulmani imparano a praticare seguendo i loro genitori.  Verso l’età di 10 anni devono praticare correttamente ed assiduamente.  L’obbligo “legale” si impone tuttavia a loro soltanto a partire dalla pubertà.

Se i bambini sono più grandi, o addirittura puberi, l’esempio e l’istruzione dei genitori saranno determinanti per loro.  Se questi bambini sono stati cresciuti e educati nella fede in Allah nessun problema si presenterà ed il loro statuto islamico si stabilirà secondo un processo naturale, rapido ed armonioso.  Se invece tale istruzione non l’hanno avuta e che, di conseguenza si mostrino eventualmente ostili all’idea di comportarsi da credenti, i genitori devono allora sentirsi responsabili della situazione triste nella quale si trovano i loro bambini e dovranno spiegare loro con pazienza, per fare loro prendere coscienza di Allah ed aiutarli a tornare a lui.

Coppia sposata religiosamente

Quando due coniugi, sposati religiosamente nel giudaismo o il cristianesimo, entrano simultaneamente nell’islam, la loro unione rimane invariata e perfettamente conforme alle norme islamiche.
Se solo il marito entra nell’islam, sia che egli precede sua moglie nella sua decisione di entrare nell’islam, sia che questa non desidera diventare musulmana, il matrimonio resta anche valido poiché è permesso al musulmano di avere un coniuge ebreo o cristiano.

Invece se è la donna che entra nell’Islam, mentre suo marito non vuole seguirla in questa via, il matrimonio si trova rotto, perché una musulmana non può essere la sposa di un uomo di un’altra religione. Il musulmano, in quanto a lui, può sposare una donna ebraica o cristiana poiché riconosce l’autenticità del Giudaismo e del Cristianesimo e rispetta quelli che praticano queste religioni.  Ma l’inverso non è possibile perché nell’Islam, come in ogni religione, la sposa deve ubbidienza a suo marito;  ora una musulmana non può mettersi in stato di dipendenza verso un uomo che non riconosce la sua fede.  E, se egli – dichiara di riconoscerla, allora deve aderire entrando anche egli nell’Islam.

Riassumendo, in una casa dove l’islam è presente, è lo statuto islamico che deve disciplinare i membri di questa casa, poiché l’islam, ultima espressione rivelata dalla volontà divina, prevale necessariamente sulle rivelazioni precedenti.  Questo implica che i bambini di una coppia mista debbano essere istruiti islamicamente. Quando una donna vuole così entrare nell’islam allora che suo marito non è deciso a fare allo stesso modo, va da sé che spetta all’ambiente islamico spiegare e dare gli giusti consigli per cercare di convincere il marito ed evitare così una rottura della loro unione.

Coppia sposata civilmente

Se una coppia entra nell’islam e sono sposati civilmente conviene perfezionare quest’unione procedendo ad un matrimonio islamico, poiché il matrimonio civile non è un atto sufficiente per convalidare un’unione secondo le norme della fede.
Se l’uomo entra nell’islam e non sua compagna, anche in questo caso occorre perfezionare l’unione procedendo al matrimonio islamico. Se tuttavia la moglie non è credente, tale unione è ai margini delle norme islamiche.
Invece, se è soltanto la moglie che entra nell’islam, la situazione è allora simile a quella descritta sopra e l’unione è sciolta riguardo alla legge islamica.

Coppia che vive in concubinato

Nel caso di una coppia vivente in concubinato, o altra denominazione in uso oggi “convivenza”, è obbligatorio procedere al matrimonio al più presto dopo l’entrata nell’Islam.

Se, per qualche ragione, la realizzazione di questo matrimonio chiede un certo termine, è indispensabile che la coppia interrompa i rapporti sessuali fino alla concretizzazione del matrimonio.

Ogni errore o irregolarità precedente l’entrata nell’Islam si trova perdonata e cancellata al momento della testimonianza di fede, ma è molto evidente che a partire da questa entrata nell’Islam una tale situazione diventa assolutamente vietata.

Natura della professione

Come lo abbiamo visto alcune professioni o attività o fonti di reddito possono essere incompatibili con le regole islamiche. Un commerciante di vino, ad esempio, può certamente entrare nell’islam, ma una volta musulmano non gli è più permesso praticare questo commercio.
L’entrata nella via di Allah impone a volte al credente di riconvertire certi elementi della sua vita; ma nessuno ha mai accettato un sacrificio o uno sforzo in previsione di Allah senza che sia finalmente al suo profitto.