La gioventù del Profeta (pace su lui)

582: Il suo incontro col monaco Bahira :

A 12 anni, Muhammad partì in Siria con suo zio per un viaggio d’affari. Là, mentre raggiungevano Busra, incontrarono il monaco Bahira che osservava il movimento delle carovane nella vallata sottostante e aveva visto qualcosa di assolutamente eccezionale: una nuvoletta seguiva i viaggiatori e sembrava voler ombreggiare alcuni di loro. Quando il gruppo si fermò, anche la nuvola rimase immobile sopra un albero ai piedi del quale riposavano. Allertato dalla visione di questo stupefacente fenomeno e memore di quanto aveva letto a proposito di un profeta che si sarebbe rivelato agli arabi, Bahira mandò qualcuno ad invitare i componenti della carovana. “Venite tutti, giovani e vecchi, liberi e schiavi. Lasciato Muhammad di guardia al campo, salirono all’eremo del monaco. Egli li accolse con grandi attenzioni e mentre li osservava un’espressione delusa si disegnò sul suo volto saggio. ” Forse manca qualcuno di voi disse. “Solo un ragazzo che abbiamo lasciato all’accampamento. Bahira chiese che fosse fatto venire.

Non appena giunse, un solo sguardo bastò al saggio monaco per accorgersi di trovarsi di fronte a colui che era stato preannunciato dalle sue scritture. Chiese di chi fosse figlio e quando Abu Talib se ne attribuì la paternità, replicò che il padre del ragazzo non poteva essere vivo. “E’ mio nipote -ammise il coreiscita- è l’orfano di mio fratello.

Il monaco riconobbe in Muhammad, l’inviato di Dio, allora ammonì Abu Talib: “Abbi cura di questo ragazzo e proteggilo dagli Ebrei, perché, se sapessero quello che io so, complotterebbero contro di lui. Iddio ha riservato un grande destino per il figlio di tuo fratello.

Durante gli anni, il Profeta (pace su lui) fu incaricato di custodire il gregge. Dirà un giorno ai suoi compagni: ” Non è un profeta che non abbia sorvegliato i greggi” ed i Compagni gli chiesero ” E anche tu oh Inviato di Dio? .” Rispose ” Ed io dello stesso modo” (hadith riportato da al Bukhari). Così, apprese la solitudine, la pazienza, la contemplazione e la vigilanza, qualità comuni a tutti i profeti.

590: Quando ebbe una ventina di anni, il profeta (pace su lui) esercitò il commercio. Aveva acquisito una reputazione d’onestà e d’efficacia. Era soprannominato “as Sadiq al Amin” (il veritiero, il degno di fiducia).

594: Khadija bint Khuwaylid, ricca commerciante e vedova. Era stata sposata due volte e, alla morte del secondo marito, aveva deciso di impiegare le sue considerevoli sostanze nel commercio carovaniero. Aveva rifiutato numerose e onorevoli proposte matrimoniali che le erano giunte e gestiva i suoi affari in prima persona. Non potendo viaggiare di persona assumeva mandatari fidati ai quali affidava merci e denaro.

La fama della rettitudine e delle doti personali di Muhammad erano giunte all’orecchio della vedova che lo mandò a chiamare e gli propose di portare delle merci in Siria offrendogli un’ottima provigione.

La spedizione si concluse con grande profitto. Muhammad aveva venduto al miglior prezzo quanto aveva portato con sé e con il ricavato aveva vantaggiosamente acquistato altre merci che potevano essere vendute al doppio sul mercato della Mecca.

Le capacità, la probità, la straordinaria personalità e bellezza del giovane conquistarono Khadija.

595: Il suo matrimonio con Khadija:

Quel giovane aveva qualcosa di speciale: in lui brillava una luce particolare e Khadija aveva occhi e cuore per accorgersene. Senza troppo indugiare, incaricò un’amica fedele di sondare le intenzioni di Muhammad e di proporgli di sposarla. Pur sorpreso egli accettò e il matrimonio fu ben presto combinato per il tramite di Hamza, suo zio paterno.

Fu un matrimonio felice e la differenza di età tra gli sposi, venticinque anni Muhammad, quaranta Khadija non turbò in nulla la loro unione. Ella fu moglie affettuosa e prolifica nonostante l’età. Fu l’unica moglie del Profeta (pace su di lui), fino alla morte di quest’ultima. Gli diede molti bambini: quattro ragazze (Zaynab, Ruqaya, Umm Kulthûm, fatima) e due ragazzi (Qasim, Abdullah). I ragazzi morirono in età bassa e le ragazze esclusa Fatima morirono prima del profeta (pace su lui).

605: La ricostruzione della Ka’ba:

Danneggiata da un incendio che ne aveva distrutto il tetto, e da un’inondazione che ne aveva reso pericolante i muri, la Ka’ba era ridotta in condizioni che non confacevano certo alla sua maestà e funzione.

Nonostante il timore reverenziale che ispirava loro la sola idea di violarla in qualche modo, i Coreisciti decisero di demolirla e ricostruirla.

Grazie al naufragio di una nave bizantina che si era incagliata sulla costa a poche decine di chilometri, nei pressi di Jeddah, riuscirono a disporre di legname sufficiente e di un valido carpentiere, che secondo alcuni era un greco (o un copto) di nome B-qum. Tutta l’operazione aveva una grande pregnanza spirituale e sociale e i diversi clan non si esentarono dal partecipare ai lavori.

Ogni tribù era incaricata della costruzione di una parte. Il problema si pose Quando fu il momento di ricollocare la Pietra nera sull’angolo orientale della costruzione, i clan entrarono in disaccordo poi-ché ognuno di loro rivendicava il diritto di farlo.

I lavori furono sospesi per molti giorni, duranti i quali la città visse con il fiato sospeso. Nel tentativo di comporre pacificamente la vertenza, i capi dei clan si riunirono ancora una volta presso la Ka’ba e uno dei più saggi propose di nominare arbitro il primo uomo che fosse entrato nel Recinto Sacro.

Non appena ci fu consenso sulla proposta, ecco che apparve di ritorno da un viaggio Muhammad figlio di Abd Allah.

“E’ al-Amin, (il Fidato), è Muhammad, accettiamo il suo giudizio dissero i presenti.

Messo al corrente di quanto era avvenuto e della responsabilità che gli era stata affidata, Muhammad (pbsl) chiese che fosse portato un mantello, vi pose la Pietra al centro e chiese che ogni clan designasse uno dei suoi per afferrarne uno dei lati . Poi ordinò di sollevarlo fino all’altezza della nicchia che era stata preparata nell’angolo della Ka’ba. A questo punto il profeta stesso (pace su lui) prese la pietra nera e la incastonò nel muro.

Fonte:”Vita del Profeta Muhammad”
di Hamza Piccardo