La nascita del Profeta (la pace sia su di lui)

“Avete nel Messaggero di Allah un bell’esempio per voi, per chi spera in Allah e nell’Ultimo Giorno e ricorda Allah frequentemente.” (sura 33 versetto 21)

570:  Nascita del Profeta,(Pace su di lui) :

È nato l’anno dell’elefante alla Mecca. Quest’anno, il vicario del Negus dell’Etiopia nello Yemen che invidia la preferenza degli arabi ad andare alla Mecca per effettuare il pellegrinaggio decise di costruire una grande chiesa per attirare i pellegrini. Questa chiesa fu sporcata ed il vicario decise di distruggere la Ka’ba in rappresaglia. Riunì un esercito composto per parte dagli elefanti di cui il più grande fu montato dal vicario. Arrivati nei dintorni della Mecca, tra Muzdalifa e Mina, l’elefante rifiutò di continuare ad avanzare in direzione dell’ovest, direzione della Ka’ba.
Dio inviò allora uccelli che portano ciascuno tre proiettili: uno nel becco ed uno in ogni zampa, questi proiettili erano pietre che tagliuzzarono il corpo dei soldati. La Mecca fu protetta mentre era un centro politeista, questo mostra la preferenza di dio per questo luogo, futuro centro di una religione universale. Il corano riprende quest’evento nella sura 105 “l’elefante”.Il profeta fu orfano di suo padre di due mesi prima della sua nascita.

570 a 574:  La sua piccola infanzia:

Fu preso incaricato da Halima, una donna dei Bani Sa’d, come era il costume all’epoca dagli arabi della Mecca. Confidavano i loro bambini alle tribù beduine affinché questi ultimi possano respirare l’aria della campagna ed apprendere l’arabo restato intatto da certe tribù che coltivavano con orgoglio e difendevano dalle contaminazioni cittadine. Halima era molto povera, non aveva praticamente latte. Il Profeta (pace su lui) non aveva trovato nessuno che voleva incaricarsi di un bambino che non ha padre. Halima si incaricò del Profeta (pace su lui) ed appena lo portò al suo seno, questo ultimo traboccò di latte, tanto da soddisfare il piccolo e poi suo fratello adottivo. Anche la cammella della donna ricominciò a dare latte. La benedizione divina continuò a scendere sulla famiglia, il loro bestiame era sempre pasciuto e ben fornito di latte e Muhammad (pbsl) cresceva circondato dalle cure più attente. Tutti quanti infatti, avevano intuito lo stretto nesso tra la sua presenza e l’abbondanza di cui improvvisamente godeva la sua famiglia d’adozione. È durante questo periodo che il Profeta (pace su lui), mentre se ne stava con suo fratello di latte a guardare gli agnelli ricevè la visita di due Angeli che gli aprirono il petto, gli tolsero il cuore e ne ritirarono tutto il male che conteneva, poi gli lavarono il cuore con della neve, rimisero il cuore al suo posto e se ne andarono. Il Corano ricorderà questo episodio nella sura Ash-Sharh (L’Apertura) : “Non ti abbiamo forse aperto il petto e non ti abbiamo sbarazzato del fardello…? ” (Corano 94,1-2).

576: La morte di sua madre, Amina:

Di ritorno di un soggiorno di alcune settimane a Medina, Amina cadde malata e morì. Il Profeta (pace su lui) si ritrova orfano anche di madre, fu affidato al suo nonno, Abd al-Muttalib.Dio ricorda nel Corano al Profeta (pace su lui) la sua situazione di orfano:  ” Non ti ha trovato orfano e ti ha dato rifugio?Non ti ha trovato smarrito e ti ha dato la guida?Non ti ha trovato povero e ti ha arricchito?Dunque non opprimere l’orfano,non respingere il mendicante,e proclama la grazia del tuo Signore.” (sura 93,  Ad-Duha ‘La Luce del Mattino’, versetti 6 a 11).

578: La morte di suo nonno. Egli venne affidato allo zio Abu Talib.