Il Digiuno di Ramadan

“È l’inizio del mese di Ramadân per i musulmani. Devono astenersi dal bere e dal mangiare dall’alba fino al tramonto.”

Questa frase, chi di noi non l’ha mai sentita, alla televisione, alla raDio… o letta nei giornali. “Ma ciò deve essere duro, come fate? Non potrei…”. Questa osservazione fa parte dei grandi classici che i musulmani sentono regolarmente, all’approccio, durante o dopo il mese sacro del Ramadan.

Constatiamo che l’opinione pubblica, in grande maggioranza, si  focalizza sempre sul “come?„ del Ramadan e non sul “perché?„. Purtroppo, è così troppo spesso il caso di numerosi fratelli e sorelle.

Fin dalla loro più giovane età, Ramadan si è riassunto ad alzarsi alle 4 della mattina per mangiare, privarsi di bevanda e di prodotti alimentari durante il giorno e mangiare la sera dopo il tramonto del sole. Non è stupefacente che non sanno perché digiunano; alcuni hanno del resto abbandonato quest’importante pilastro dell’islam. E tuttavia, il corano e la tradizione del profeta Mouhammad (saws) raccolgono importanti elementi sul Ramadan, la sua importanza, il suo significato, le condizioni perché si svolga bene, ecc.

Sura 2, versetto 183.
“O voi che credete, vi è prescritto il digiuno* come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati;”
“يا أيها الذين آمنوا كتب عليكم الصيام كما كُتِبَ عَلَى الذِينَ مِنْ قَبْلِكُمْ لَعَلَّكُمْ تَتَّقُونَ”.

L’obiettivo di qualsiasi musulmano è di adorare Dio per guadagnare il paradiso. Il versetto quì sopra, estratto dal corano, segnala chiaramente che il digiuno è un obbligo per qualsiasi musulmano in età ed in capacità di farlo. Ma il digiuno non è un obbligo apparso all’epoca del profeta Muhammad (saws). Esisteva già da millenni. I profeti precedenti anche loro digiunavano.

Tutti le persone che soddisfano le condizioni e sanno che devono digiunare allora devono dunque rispettare le regole del digiuno.

Sura 2, versetto 185.
“…Chi di voi ne testimoni [l’inizio]* digiuni…”
“….فمن شهد منكم الشهر فليصمه….”

La prima ragione per la quale un musulmano digiuna è per obbedire a Dio. Questo mese di Ramadan può essere percepito come una benedizione di Dio. Dio ci comanda di seguirlo e ci segnala che abbiamo nei nostri profeti (che la pace sia su loro) dei begli esempi.

Come indicato precedentemente, il digiuno non è qualcosa di nuovo.  Nessuno sa da che discendente di Adamo (Che la pace sia su lui), il primo uomo musulmano, la prescrizione del digiuno ha cominciato. Ma sappiamo che era una pratica comune a tutti i profeti. Mussa (Mosè) e ‘Aïsa (Gesù), che la pace sia su loro, avevano per pratica di digiunare 40 giorni. Daud (che la pace sia su lui) digiunava un giorno su due, secondo il profeta Muhammad (saws). Egli, prima della rivelazione, aveva per abitudine di digiunare 3 giorni per mese.

La Seconda ragione per la quale un musulmano digiuna è il suo desiderio di seguire la tradizione dei profeti dell’islam, modelli di pietà per ogni essere umano vivo sulla terra. Questa pietà, spesso riferita nel corano, proviamo tutti a raggiungerla ed il digiuno effettuato durante il mese di Ramadan ci aiuta.

La pietà è una totalità, un insieme. Ogni essere umano è suscettibile di commettere peccati e trasgredire la legge divina. Ciò può essere dovuto alla nostra ignoranza, a Shaitan (Satana). I musulmani devono così fare particolarmente attenzione all’ipocrisia, alla menzogna, all’imbroglio,… particolarmente durante questo mese incoronato. Ma essendo esseri umani, abbiamo bisogno di essere guidati e ricordati sul cammino diritto. In un certo senso, si potrebbe considerare il mese di Ramadan come un periodo d’addestramento che permette al credente di apprendere ad avvicinarsi a Dio moltiplicando gli atti di pietà (carità, preghiera, invocazioni…) ed a porre fine ai vizi che lo corrodono e lo tormentano. Durante questo mese, il credente:

  • Effettua le sue cinque preghiere obbligatorie e cerca di farle all’ora, comunica direttamente con il signore e si avvicina così a Lui,
  • Fa Zakat-al-Fitr (elemosina di fine Ramadan), che gli ricorda che deve liberarsi dalla sua Zakat annuale,
  • Effettua Salat al-Tarawih, dopo quella di Al ‘Isha, che ricorda al musulmano che può anche effettuare, durante l’anno, preghiere supplementari, che aumenta così la sua fede ed il suo ravvicinamento verso Dio,
  • Porre fine ai vizi, come il tabacco, l’alcool… che sono già vietati e pensare alla sua salute ed a quella degli altri,
  • Reprimere le sue passioni che lo deviano dal cammino di Dio e trovare una misura giusta, un mezzo giusto a qualsiasi cosa,
  • Il fatto di digiunare è un mezzo di pensare a quelli che soffrono di malnutrizione, nella misura o il credente prova ciò che può provare una persona che ha fame. Prende consapevolezza del valore dei beni che Dio gli offre come il cibo ed evita così lo spreco.
  • ecc…


Così, il musulmano sarà in grado di aumentare la sua pietà, terzo obiettivo del digiuno durante questo mese incoronato.

Il mese di Ramadan, è un momento storico. Infatti, è durante questo mese che il corano è stato rivelato nel corso di una notte, chiamata notte del destino (Laylat-ul Qadr), al profeta Muhammad (saws), come indica questo versetto:
“É nel mese di Ramadan che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione.”
“شهر رمضان الذي انزل فيه القران هدى للناس وبينات من الهدى والفرقان”

Questa notte è molto particolare poiché vale più di mille mesi (vedere versetto qui di seguito) cioè circa 83 anni!

“1. Invero lo abbiamo fatto scendere nella Notte del Destino.
2. E chi potrà farti comprendere cos’è la Notte del Destino?
3. La Notte del Destino è migliore di mille mesi.
4. In essa discendono gli angeli e lo Spirito, con il permesso del loro Signore, per [fissare] ogni decreto.
5. È pace, fino al levarsi dell’alba.”

(إنا أنزلناه في ليلة القدر (1) وما أدراك ما ليلة القدر (2) ليلة القدر خير من ألف شهر (3) تنزل الملائكة والروح فيها بإذن ربهم من كل أمر (4) سلام هي حتى مطلع الفجر(5)).

Dio invita tutti i musulmani a ricercare questa notte ed a leggere il corano, fare invocazioni, chiedere perdono, ecc. Dio ed il suo messaggero sono i soli a sapere quando è questa notte. La sola indicazione lasciata dal profeta Muhammad (saws) è che ha luogo un giorno dispari e nei 10 ultimi giorni del mese di Ramadan (21,23,25,27 o 29). Questa imprecisione è volontaria perché il musulmano non deve accontentarsi di pregare durante questa notte ma deve essere presente durante tutto questo mese che gli servirà di “modello” per il resto dell’anno. Beneficiare della benedizione della notte del Destino, tale è la quarta ragione per la quale il musulmano digiuno.

L’islam è un Din egualitario. Tutti gli esseri che vivono su questa terra sono uguali davanti a Dio;  il solo criterio che Dio applica per differenziarli è quello della pietà e ciò è tanto più vero durante il mese di Ramadan, qualunque sia la sua categoria sociale e la sua ricchezza, il digiuno è obbligatorio per il credente. Durante il mese di Ramadan, il credente cerca di essere perdonato per i suoi peccati. Il hadith (parola del profeta) sotto, conferma questo segno di clemenza e di misericordia di Dio.

Sahih Al-Bukhari. Volume 3, Libro 31, Numero 125 –
Narrato da Abu Hurairah:
Il profeta Mohammed disse: “… chi digiuna durante il mese di Ramadan con una fede sincera e la volontà di guadagnare il perdono di Dio, allora tutti i suoi precedenti peccati saranno perdonati”.

Ramadan unisce i musulmani, che sono tutti fratelli e sorelle davanti a Dio, che desiderano sinceramente di essere perdonati dai loro peccati. Ma non dimentichiamo una cosa, il digiuno durante il mese di Ramadan è un pilastro dell’islam; è dunque qualcosa di molto importante. È il solo pilastro che include tutti gli altri perchè:

  • Per potere digiunare e vedere il suo digiuno accettato, occorre essere musulmano e quindi, avere detto la testimonianza di fede.
  • Un musulmano sincero fa la preghiera regolarmente. Non pregare durante Ramadan, mese durante il quale ci si avvicina a Dio, è come riempire un secchio perforato con un cucchiaio!
  • La Zakat è una tassa per i musulmani che ne hanno i mezzi;  permette, ad un certo livello, di ridurre le disuguaglianze. Durante il mese di Ramadan, il credente deve liberarsi anche da una tassa prima o il giorno della festa di fine Ramadan, Aid al-Fitr.
  • Il pellegrinaggio permette di purificarsi e di farsi perdonare da tutti i suoi peccati;  digiunare in modo sincero durante il mese di Ramadan ha lo stesso risultato.


Così, è di grande importanza per i musulmani digiunare. Possiamo concludere con una parola del profeta Muhammad (saws) :

“Se i credenti avessero veramente consapevolezza della benedizione che c’è nel fatto di digiunare durante il mese di Ramadan, augurerebbero che questo mese duri tutto l’anno.”

Queste informazioni non sono esaurienti. Tentano appena di dare degli elementi di risposte alla domanda “Ma perché digiuni durante il mese di Ramadan?”. Spero che questi pochi parole vi saranno stati utili;  che Dio c’aiuta. Qui sotto una poesia, tradotta dall’inglese di cui non conosciamo l’autore, :

“Benvenuto a te, Oh Ramadan!
Il mese della benedizione,
Il mese talmente atteso dai musulmani per digiunare,
Il mese che aumenta la fede dei musulmana,
Il mese che riunisce i buoni e meno buoni musulmani,
Il mese durante il quale il Corano è recitato più spesso di tutti gli altri mesi riuniti,
Oh Ramadan, eccoti di nuovo con noi, Il mese della pietà durante il quale reprimiamo le nostre passioni,
Oh Ramadan, sii il benvenuto!
Il solo mese che possiede la notte del destino,
Il solo mese durante il quale gli angeli scendono in truppa,
Il mese dove i ricchi ed i poveri vedono i loro peccati cancellati,
Oh Ramadan, le lezioni che c’insegni non saranno dimenticate,
Oh Ramadan, speravamo tanto di rivederti in buona forma,
Benvenuto, Oh Ramadan!”